CARESSA, INTER e CHAMPIONS
“Ti alzi la mattina e pensi devo resistere, con i muscoli che non ti danno pace, con il ghiaccio che è diventato il tuo migliore amico, con i dolori e la fatica che fai finta di non sentire, devi resistere, il corpo non conta, stai in piedi perché la mente non ti fa abbassare gli occhi, li tiene puntati lì, un metro dopo il traguardo, quando finalmente potrai riposare, orgoglioso di essere arrivato, di aver dato tutto quello che avevi, è questo lo sport, e alla fine il risultato, sia quel che sia.”
Caressa ha iniziato così la telecronaca della partita di Champions di ieri sera. Le parole mi sono rimaste impresse perché trascendono il calcio (o l’Inter) e parlano dell’essenza e del bello dello sport.
La soddisfazione che nasce dalla consapevolezza di aver lasciato tutto in campo, sulla pista, in vasca, sulla pedana e di non aver più nulla da dare, al di là del risultato.
Questo è un aspetto fondamentale nell’approccio mentale di un atleta all’allenamento e alla gara, è necessario per poter andare ad incontrare i propri limiti e superarli.