PREPARAZIONE

Per raggiungere ogni obiettivo importante nella vita bisogna prepararsi.

L’allenamento per essere efficace deve essere costruito tenendo conto delle proprie capacità e deve spingerci oltre abbastanza da risultare una sfida difficile ma non impossibile.  Per poter andare nel luogo in cui si trovano i nostri limiti dobbiamo sentirci capaci di poter affrontare la sfida. Per sentirci all’altezza della sfida abbiamo bisogno di credere che le nostre capacità siano commisurate allo sforzo e all’abilità necessarie per avere la possibilità di successo.

Per farlo, ci dobbiamo preparare.

Ho sempre amato allenarmi, per certi versi forse amo di più allenarmi che competere, il desiderio di andare oltre me stesso, diventare più capace di fare qualcosa per il gusto di farlo, è da sempre la mia fonte di energia primaria.

Questa settimana ho sperimentato una sensazione nuova, mi sono trovato bloccato nel gesto atletico, annoiato e arrabbiato, demotivato.

Non giocavo in torneo da Novembre, volevo aver voglia di giocare ma il sentimento primario era quello di tensione e tristezza per non essermi preparato adeguatamente a causa di una serie di imprevisti per lo più esterni al mio controllo. L’altra sensazione era quella d’illusione. Alla fine il fisico, le mie abilità, magari pure un po’ di fortuna, mi faranno portare a casa questa partita nonostante la mia scarsa preparazione.

Ho perso. 6-1 6-1. Il primo game da sopra 30-0. Poi altri 4 game da 40-0 per me. Diversi game persi ai vantaggi. Qualcuno invece buttando via tanto. Potevo vincerla? Con queste premesse, assolutamente no.

Finita la partita, pensando alle prossime settimane dove avrò pochissimo tempo di allenarmi, quel senso di inadeguatezza è aumentato.

Due ore dopo ero in campo ad allenarmi. Per caso un coach amico con cui collaboro aveva un’ora di allenamento con una sua atleta e ho fatto 30 minuti di sparring in cui ho dato tutto quello che avevo rimasto quel giorno, ritrovando il sorriso. Grazie.

In quei 30 minuti mi sono ricordato che (1) da solo non si va da nessuna parte, per crescere c’è bisogno di un team e (2) che anche dopo un brutto raccolto bisogna sempre seminare.

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